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Archive for 7 Maggio 2011

Qui di seguito il testo della Postfazione scritta per il Dizionario dei Musicisti Calabresi, a cura della prof.ssa Marilena Gallo.
In me c’è il piacere, l’orgoglio anche, di informare circa il contributo che l’Autrice aiellese attraverso questo Dizionario, con rara competenza disciplinare, ha dato allo studio ed alla conoscenza di questo importante settore della cultura calabrese, partendo dall’età antica ed arrivando ai giorni nostri.

Postfazione

Leggendo il Dizionario dei Musicisti Calabresi, a cura di Marilena Gallo, Abramo Editore, Caraffa di Catanzaro (CZ) 2010, si colgono immediatamente gli aspetti che, secondo me, lo caratterizzano nel modo più specifico: funzionalità d’impostazione, completezza di trattazione, accurata diligenza nel lavoro di ricerca, chiarezza espositiva, facilità di consultazione. Si tratta, quindi, di un lavoro destinato a chiunque abbia a che fare, per mestiere o professione o gusto personale, con la cultura musicale o voglia intraprendere studi musicali.
È da sottolineare il fatto che questo testo, oltre al pregio di essere un valido manuale di disciplina musicale, mette in luce il contributo ed il ruolo della cultura musicale calabrese all’interno del panorama della più generale cultura nazionale, e non solo in termini di valido ed aggiornato elenco di autori ed opere, ma anche e soprattutto perché scava nel più vasto e variegato orizzonte di studiosi ed operatori del mondo della musica fino agli stessi costruttori di strumenti musicali, facendo emergere non solo figure di alta risonanza, ma anche una tendenza, un’inclinazione, un’attitudine alla musica di tutto un territorio e di una gente senza i quali non si spiegherebbe facilmente la presenza di tanti e tali cultori della materia.
In altre parole, da questo testo emerge anche che la Calabria è stata ed è terreno fertile per l’attività musicale sia in termini di creatività che in termini di operatività.
Ciò non è cosa di poco conto per una terra che stenta da sempre a far emergere, innanzi tutto ai propri occhi, la consapevolezza delle proprie risorse.
Poi, scorrendo le svariate pagine del Dizionario, si avverte che, nel variare delle firme, si respira la stessa aria, si coglie lo stesso spirito, si sente la stessa passione che anima, in comunione d’intenti, tutti i collaboratori.
Intendo dire che le voci dei collaboratori sono ben coordinate ed intonate perché i “pezzi” sembrano animati da una comune impostazione, da un metodo comune d’indagine e dalla stessa voglia ed esigenza di precisione e veridicità, non la veridicità fredda del compilatore obiettivo ed impersonale, ma quella animata e partecipe di chi vuole, esponendo, raccontare coinvolgendo il lettore ed il futuro studioso.
In altre parole, i collaboratori sono perfettamente affiatati e sembrano tutti insieme, anche se ognuno con la propria individualità, formare un Coro, il cui corifeo, per dirla alla greca, come un regista, mostra di saper coordinare sapientemente le voci e guidare l’orchestra.
E l’orchestra, dal greco ὀρχήστρα che viene a sua volta da ὀρχέομαι ‘danzare’, sembra partecipare ad una danza di echi grecizzanti. È stata parte, la Calabria, di quel mondo che fu la culla della cultura e della società occidentali odierne. Questa stessa cosa il Dizionario vuol fare emergere, quando indaga l’orizzonte musicale calabrese partendo dall’età magnogreca.
All’organizzazione del lavoro corrispondono l’idea ed il titolo stesso del Dizionario, cioè di una trattazione organica, sistematica, completa nel suo genere, rapida, agile nell’esposizione, facile da consultare ed esauriente nei contenuti.
Il testo possiede, cioè, tutti gli ingredienti utili allo scopo che si prefigge e le qualità della tipologia per cui si propone.
Vi sono, quindi, a me sembra, tutte le premesse per un pieno successo tra i cultori e gli appassionati della musica in tutti i suoi ambiti ed aspetti.

Cleto, 30 novembre 2010. Franco Pedatella

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