Il testo viene concepito quando, qualche giorno dopo il conferimento dell’incarico di formare un nuovo governo al senatore Mario Monti, mia suocera a tavola, durante il pranzo odierno, mentre va in onda il telegiornale, nota, riferendosi a Berlusconi decaduto dall’incarico di Presidente del Consiglio:” Mo nun lu vidimu cchjù ‘n giru chillu Pulicinella” (“Ora non lo vediamo più in giro quel Pulcinella”).
Più non vediamo in giro Pulcinella,
la maschera di Napoli perdoni
se dai miei versi la sua veste bella
il viso copre a simili predoni,
per le città d’Europa e per le genti
a provocare il riso ché la scena
confuso han con il luogo dei sapienti,
u’ con rigor curar dovrίasi e lena
l’affar di stato e non far mai giochetti
più degni della pista di umil circo
di commedianti in giro pei borghetti,
ove si finge il riso e il falso alterco.
Or non s’inganna il popolo nel circo,
né la dissolutezza in casa e in corte
si copre con menzogne e l’altrui sterco,
or la carezza usando or pugno forte.
Tornata è la modestia, il modo austero
è in giro per le strade e in Parlamento.
Ogni discorso è misurato e vero
e i conti si fan senza infingimento.
Alberto da Giussano, quello vero,
che a cuor ha il tempio e il muro cittadino,
butti del clown le vesti, sia austero
ed al Paese dia l’accrescimento!
In casa chiuda chi la mascherata
con corna ed elmo celtico inscena
macchiando di vergogna la vallata
che il Po alimenta di miglior progenie!
Peccato che non sempre la giustizia
distribuisca equamente i pesi
tra chi ha vissuto e vive con dovizia
e chi le vesti e i tetti sempre ha lesi!
Perciò il Paese attende il cambiamento,
non so se il tempo è giusto o la persona,
ma occorre certo un nuovo avvenimento
che il cittadino e il Parlamento approva.
Attendo all’opra motti rigorosi
farsi provvedimenti operativi
contro di quei che sempre son morosi
nel dar ma lesti a prender ed attivi.
Franco Pedatella
Cleto, 22 novembre 2011
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