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Archive for 19 gennaio 2016

Auguri per il settantesimo compleanno di Vincenzo Rainò

 

Ti generò dei Calabri la terra,

ti accolse il Bruzio ed or ti tiene Aiello;

la gioia delle figlie e il fido amore

di moglie e della suocera ti allegrano;

l’affetto di più amici e dei parenti

sempre i tuoi giorni affianca qual compagno,

o Vincenzo Rainò, a noi diletto.

 

Qui oggi festeggiam tutti riuniti

il settantesimo anno di tua vita

ed anni che verranno numerosi,

orsù, auguriam, finché al mattino il sole

a te sempre ridente sorgerà

in cima al Col Faeto in ciel che splende,

o Vincenzo Rainò, per noi felice!

 

Franco Pedatella scrisse il testo a Cleto e lo consegnò ad Amantea addì 28 dicembre 2015

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Calabri te genuēre, Bruttii te recepēre,

Tyllesium nunc tenet; felicitas filiarum

coniugisque et socrus amor afficiunt te

laetitia; plurium amicorum et propinquorum

benevolentia semper dies tuos comitatur,

nobis dilecte Vincenti Rainò.

 

Hīc hodie congregati omnes nos annum festum

septuagesimum tuae peragamus vitae

et plures hiemes futuras tibi optemus,

dum sol in Faëti montis vertice semper

ridens mane tibi in limpido caelo orietur,

nobis laete Vincenti Rainò!

 

 

Francus Pedatella Cleti die V ante Kalendas Ianuarias Anno Domini MMXV fecit, Amantheae dedit.

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Le tre Grazie

Il testo è stato ispirato da una fotografia che ritrae mia moglie Anna Maria e le mie due figlie Angelica e Claudia.

 

Non necessariamente sull’Olimpo

stan le tre Grazie a dispensare doni,

che Giove o altro dio concede agli uomini,

e vate han che a lor sacro inno intona.

 

Sí era un tempo, quando Esiodo d’Ascra,

il canto accompagnando con la lira,

dicea di dèi, d’uomini e d’eroi,

del cosmo e dei lavori dei mortali.

 

Oggi a me tocca, umile poeta,

estremo e acerbo ramo degli omeridi,

di celebrar tre Grazie sulla Terra

che amore, la bellezza, e l’amicizia

 

portano in dono agli uomini, che soffrono.

A lor le chiome con fil d’oro Atena

filate ha con sua mano e pettinate

in boccoli, pei quai saetta il Sole

 

i dardi suoi per farle scintillanti.

Con Diana vi si specchiano le stelle,

quando si copre il ciel di nero manto

per conciliar la pace a diurni stenti.

 

Era con mani esperte il portamento

curò cosí che ad esso si conformano

le belle forme che le fan regine

tra le altre donne che stan loro intorno.

 

Venere le profuma e le fa dolci

al guardo di tanti uomini incantati

e intorno va l’amore seminando,

che cresce in ricche piante e porta frutti,

 

quali dai rossi chicchi il melograno

e il pane buono d’amicizia in dono.

Questa missione compion le tre Grazie,

che agli occhi miei son dee, son tre madonne.

 

Ha bei pensieri Eufrosine Anna Maria,

che con letizia dona alle vicine

sí che il donare porta aer di festa

e suscita gaiezza in chi l’è intorno.

 

Aglaia, la Splendente, Claudia mia,

ha l’animo gentil e ne fa dono

a chiunque s’avvicini e le domandi

che vesta i panni di chi ha più bisogno.

 

 

Le lucon gli occhi qual di notte Sirio,

quando tra l’altre stelle è più lucente.

Talía, la produttrice d’ogni bene,

fattrice di ricchezza, la Fiorente,

 

Angelica, completa Triade Santa

e tutte abbraccia in cuor e con la mente.

Se ispiratrice è questa compagnia,

io toccherò la vetta di poesia.

 

Cleto, 12 gennaio 2016            Franco Pedatella

 

Blog: francopedatella.com

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