Quel corpo in campo tra gli arbusti ascoso
di crudo rovo, che pio lo ricoverse,
in quei che lo trovò rese pietoso
il viso quando l’occhio a quel si torse.
Al guardo suo il mio pure s’associa
e vedo con quegli occhi il mar di strazio
che in petto ai genitori il duolo infocia
e nell’affanno il cuor lor stringe in laccio.
Mano crudele, a che facesti scempio
di un animo infantil pria che del corpo?
A quale mal volgesti il pensier empio?
Or ti convien, per impetrar perdono,
donar la vita all’ali di colui,
se c’è, che su sé assume il mal del mondo.
L’uomo non può, sarìa gravoso assai
da sopportar di tal delitto il pondo!
La terra inorridita si ritrae
dall’albergare in sen uom sί nefando.
Franco Pedatella
Cleto, 26 febbraio 2011.
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