“L’Europa ha radici cristïane”
l’un dice e l’altro gli risponde a tono:
“Bussa, bussa e aperto ti sarà,
perché siam figli al buon Samaritano,
ch’ebbe pietà dell’uom picchiato a sangue,
spogliato degli averi e abbandonato,
e se ne fece carico completo
sul pian morale e quello finanziario!”.
“L’Europa ha radici cristïane”
dal fondo si ripete a gran voce.
Ma perché mai i vostri amici ricchi
voi invitate quand’ offrite un pranzo?
È stato detto: “Quando dài un banchetto,
poveri, storpi, zoppi, ciechi invita,
così sarai beato, ché non hanno
da ricambiarti nulla e dunque avrai
la ricompensa alla resurrezione
dei giusti e il cielo a te verrà qual premio”.
Or alle porte bussano migranti
poveri, storpi, zoppi, ciechi, in preda
all’onde di Nettuno tempestoso,
su mal tessuta zattera viaggianti,
in fuga da un inferno di battaglie,
di sangue infante e di dolor muliebre
che in viso a Dio gridano vendetta,
di violazioni dei diritti umani,
di piaghe sanguinanti nel deserto,
cui presta il sol visibile visione.
“L’Europa ha radici cristïane”
tumultua un popol che sugli occhi ha bende
e ha bocche mascherate all’aria infetta
e in cuor speranza di sopravvivenza.
“L’Europa ha radici cristïane”
grida quel ch’ogni dί uccide l’uomo,
che spegne la natura, di Dio figlia,
e fa di sé macellator del mondo.
Sono trecento quei nel mar sommersi,
forse tremila, forse trentamila,
ma a dir continua “radici ho cristiane,”
questa Europa, “ bussa e t’aprirò!”.
Franco Pedatella
Cleto, 6 aprile 2011.
Salute, Franco! Non so se mi ricordo: il compagno di Alfred Aloisio. Siamo stati a casa (la zia Mariela rifugiati) più volte in incontri gustosi diciotto anni fa. Sono contento che stai pubblicando la tua poesia. Dite ciao a tua moglie, l’affetto. Laura
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